L'Era Ludovisi (o Giunone Ludovisi) è una testa femminile colossale in marmo pario del I secolo d.C., esposta a nella sede di Palazzo Altemps del Museo Nazionale Romano a Roma.
La testa apparteneva ad un acrolito ed è interpretata come una raffigurazione della dea Era, e, più recentemente, come un ritratto di Antonia minore o anche di Livia con gli attributi di Giunone.
Storia delle ricerche
La testa fu probabilmente rinvenuta a Roma e fece parte della collezione del cardinale Federico Cesi (1500-1565), dalla quale passò nel 1622 alla collezione del cardinale Ludovico Ludovisi (1595-1632). All'epoca fu identificata come parte di una colossale statua di culto della dea Era - Giunone.
Ebbe ampia fama nel Settecento, quando venne considerata un'incarnazione della bellezza ideale greca: la ammirarono o ne furono ispirati Winckelmann (che la considerava la più bella testa di Giunone), Goethe (che ne tenne nella sua casa romana una riproduzione in gesso e la paragonava a un canto di Omero), Schiller (che la descrive come esempio di bellezza ideale) e von Humboldt.
Dalla fine dell'Ottocento si cominciò a dubitare dell'identificazione della testa con Giunone e si propose che potesse essere il ritratto di Antonia minore (36 a.C. - 37 d.C.), nipote di Augusto, nonna di Caligola e madre di Claudio, rappresentata come Giunone, probabilmente dopo la sua morte, oppure il ritratto di Livia, la moglie di Augusto.
Descrizione
La testa è di dimensioni colossali e l'accolito al quale apparteneva doveva raggiungere, se la raffigurava in piedi, un'altezza di oltre 5 metri e mezzo. I lineamenti del viso sono idealizzati e poco personalizzati e il volto guarda direttamente l'osservatore. Il capo è coperto da un diadema decorato con palmette. La ricca acconciatura raccoglie i capelli sulla nuca, mentre delle ciocche di riccioli ricadono sulle spalle mescolandosi a delle bende sacerdotali.
Note
Bibliografia
- Jan Hendrik Jongkees, "De Hera Ludovisi en Livia", in Bulletin Antieke Beschaving, 17, 1942, pp.13-16.
- Renate Tölle-Kastenbein, "Juno Ludovisi: Hera oder Antonia Minor?" in Mitteilungen des Deutschen Archàologischen Instituts. Atenische Abteilung, 89, 1974, pp.241-253, tavv. 91–96.
- Alessandra Costantini, "Hera Ludovisi", in Antonio Giuliano (a cura di) La collezione Boncompagni Ludovisi. Algardi, Bernini e la fortuna dell'antico (catalogo della mostra, Roma 1992-1993), Marsilio, Venezia 1992, n.10, pp.122-127
- Nikos Kokkinos, Antonia Augusta: Portrait of a Great Roman Lady ,Routledge, London/New York 1992, pp. 119–121.
- Rolf Winkes, Livia, Octavia, Julia, Art and Archaeology Publications, Louvain-la-Neuve/Providence 1995.
- Charles Brian Rose, Dynastic Commemoration and Imperial Portraiture in the Julio- Claudian Period. Cambridge University Press, Cambridge 1997.
- Hermann Pflug, "Der flüchtige Zauber der Juno. Die "Juno Ludovisi" zwischen Idealisierung und Erforschung", in Antike Welt 31, 1, 2000, pp.. 37–42.
- Nunzio Giustozzi,, "Una Giunone adorata", in Adriano La Regina (a cura di), Museo nazionale romano, Electa, Milano 2005, ISBN 88-370-37430, p.140.
Voci correlate
- Acrolito Ludovisi
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